Cicloturismo: un’opportunità per un turismo italiano sostenibile e adattato al cambiamento climatico

Può il cicloturismo essere una risposta alla pressione sul turismo del cambiamento climatico, che modifica preferenze e flussi?

Il turismo italiano, uno dei pilastri economici del Paese, è sempre più sotto pressione a causa del cambiamento climatico, che sta modificando preferenze e flussi dei visitatori e compromettendo le infrastrutture. I recenti studi dell’ENIT, come “Climate change: nuove scelte di turisti e operatori del turismo” (2024), mettono in evidenza come fenomeni estremi – nubifragi, siccità e inondazioni – stiano già minando la stabilità del settore e costringendo gli operatori a rivedere le loro offerte.

Cicloturismo: Catalogna lungo il mare

Il Cicloturismo come risposta alle sfide climatiche

Tra le strategie emergenti per un turismo più resiliente e sostenibile, il cicloturismo si afferma come un’opportunità di primo piano. Questo approccio di viaggio si basa sull’utilizzo della bicicletta, un mezzo ecologico e rigenerativo, che permette di visitare i territori valorizzando percorsi meno battuti, favorendo al contempo una maggiore connessione con le economie locali e una ridotta impronta di carbonio.

Integrare il cicloturismo nelle strategie turistiche può aiutare a distribuire i flussi turistici anche al di fuori delle stagioni di punta, estendendo l’attrattività di molte destinazioni nei mesi più miti e aiutando così le aree a ridurre il rischio di sovraffollamento e a gestire meglio le risorse naturali. Inoltre, il cicloturismo si adatta particolarmente bene alle destinazioni rurali e naturalistiche, spesso più vulnerabili agli impatti climatici estremi.

Destagionalizzazione e rigenerazione attraverso il cicloturismo

Le proposte per la destagionalizzazione e la rigenerazione turistica sottolineano come servizi flessibili e percorsi cicloturistici possano diventare centrali per un turismo climate-sensitive. La promozione del cicloturismo, infatti, incentiva non solo la scoperta di luoghi in periodi meno affollati, ma anche il rispetto per i residenti e l’ambiente, incoraggiando comportamenti più consapevoli e rispettosi.

Friuli Venezia Giulia in bicicletta | Tricesimo crediti Fabrizio Masi

A supporto di questo approccio, il Tourism Climatic Index (TCI) sta dimostrando di essere uno strumento utile per prevedere come i cambiamenti climatici influenzeranno la fruibilità turistica in diverse stagioni. Per esempio, si prevede che le estati italiane spostino le proprie temperature ottimali ai mesi di spalla come maggio, giugno e settembre, e che le destinazioni balneari possano attrarre turisti fuori dai tradizionali periodi di luglio e agosto, troppo caldi.

Cicloturismo e trasporti integrati per una mobilità sostenibile

Un elemento chiave per il successo del cicloturismo è la sua integrazione con il trasporto pubblico. Questo connubio può consentire ai turisti di combinare agevolmente mezzi di trasporto tradizionali e bicicletta, raggiungendo anche le aree più remote e contribuendo alla riduzione delle emissioni complessive del settore. La combinazione di cicloturismo e trasporto pubblico rappresenta un passo avanti verso una fruizione più sostenibile, in linea con i principi del turismo rigenerativo.

Verso una governance del turismo sostenibile

Nonostante il potenziale del cicloturismo, in Italia manca ancora una governance centralizzata che possa supportare a livello nazionale l’espansione di questo settore. Un coordinamento più strutturato permetterebbe di integrare il cicloturismo nelle strategie di sviluppo turistico e di promuoverlo come strumento di rigenerazione dei territori, coinvolgendo pubblico e privato.

Il coinvolgimento degli operatori

È essenziale coinvolgere maggiormente gli operatori turistici nelle strategie di adattamento alle sfide climatiche, poiché sono loro i primi a confrontarsi con l’impatto diretto di eventi estremi e condizioni meteo imprevedibili.

I professionisti, responsabili delle strutture e dell’accoglienza, sono infatti costretti a trovare soluzioni rapide per garantire la sicurezza dei visitatori, mantenere la qualità dei servizi e preservare l’attrattività delle destinazioni.

Un coinvolgimento più attivo permetterebbe agli operatori di contribuire con la propria esperienza a pianificazioni e politiche di adattamento climatiche efficaci e su misura per ogni area, rendendo le risposte più tempestive e capaci di prevenire danni a lungo termine.

Inoltre, una collaborazione con gli enti pubblici consentirebbe di implementare misure di supporto e investimento, che rafforzino le infrastrutture e ottimizzino le risorse per una gestione sostenibile e resiliente del turismo.

Conclusione

Il cicloturismo emerge come una risorsa vitale per un turismo italiano più resiliente e rispettoso dell’ambiente, capace di adattarsi ai mutamenti climatici. Con una strategia condivisa e mirata, questo segmento potrebbe diventare una delle colonne portanti per lo sviluppo sostenibile del turismo nazionale, contribuendo a proteggere il patrimonio naturale e culturale e garantendo al contempo benefici economici alle comunità locali.

Approfondimenti sulle ricerche ENIT si trovano qui: Priorità adattamento climatico per il turismo italiano